Ristorante Solferino: un gioiello di Torino tra cucina e innovazione al top
Quando la tradizione del gusto incontra l’evoluzione digitale
Nel cuore pulsante di Torino, nella storica piazza Solferino, esiste un ristorante che racconta più di mille cartoline: il Ristorante Solferino. Una realtà che affonda le sue radici nel 1968, ma che oggi è più viva e moderna di mai.
Tutto ciò grazie alla visione di Simone Crotta, restaurant manager che dal 2008 con Andrea Ambrogini, il proprietario, guida questo locale dove la tradizione piemontese incontra l’innovazione contemporanea.
“Abbiamo cercato di mantenere viva l’eredità della famiglia precedente, modernizzandolo per incontrare le esigenze della clientela odierna – racconta Crotta”.
E lo sguardo si allarga subito ai piatti iconici: dai Tajarin alla carne cruda di Fassona con tartufo bianco, dal vitello tonnato al brasato al Barolo, fino al tipico Bönet che chiude ogni pasto come un dolce commiato.
Da rifugio dell’alta borghesia sabauda a locale iconico di Vip e campioni sportivi
Un tempo rifugio dell’alta borghesia sabauda e attori del limitrofo teatro Alfieri, oggi il Solferino continua a essere un punto di riferimento per i palati più raffinati. La sua forza? “Puntiamo molto sulla qualità e la stagionalità delle materie prime – spiega Crotta – ma siamo anche attenti a offrire opzioni che soddisfino diverse esigenze, come piatti vegetariani, di pesce e alternative leggere. L’idea è di proporre un menù che possa accontentare ogni tipo di cliente”.
Torino e la svolta delle Olimpiadi invernali 2006
La svolta è arrivata dopo le Olimpiadi Invernali del 2006, quando Torino ha iniziato a riscoprirsi città internazionale, dopo essere stata, per decenni, la città operaia. Un processo inarrestabile che ha visto location come il Solferino diventare cartoline viventi di un territorio capace di accogliere grandi eventi: dal Salone dell’Automobile al Museo Egizio, dalla Fiera Internazionale del Cioccolato ad Artissima, dal Torino Film Festival alle Nitto ATP Finals.
Da Sinner a Djokovic: la partita si gioca a tavola
Ed è proprio in quest’ultimo contesto che il ristorante ha vissuto uno dei suoi momenti più emozionanti: l’arrivo di Jannik Sinner. “È stato un onore! – racconta Crotta. Il campione di tennis, durante le Finals, ha scelto il Solferino per una cena all’insegna della tradizione piemontese: carne cruda di Fassona con crema al tuorlo d’uovo, scaglie di Parmigiano, e un filetto di Fassona cotto alla piastra. È venuto da noi accompagnato dal suo preparatore che ci conosceva già e che aveva frequentato il nostro locale con Novak Djokovic”.
Ma dietro questo successo c’è anche una rivoluzione tecnologica. Dal 2023, il Solferino ha adottato Bacco, il software gestionale dedicato al mondo della ristorazione di Dylog. Una soluzione informatica che sta trasformando l’approccio dei ristoratori italiani. “All’inizio ero preoccupato per la transizione, soprattutto considerando i ritmi di lavoro intensi – ammette Crotta – ma il supporto ricevuto è stato impeccabile. Ora possiamo dire che il sistema ha migliorato notevolmente la nostra organizzazione, rendendola più efficiente”.
Qualità in cucina, esperienza nel servizio e quel pizzico d’innovazione in cassa
La gestione di un ristorante, del resto, richiede competenze trasversali. “Bisogna saper gestire il personale, i clienti, e tutta la parte organizzativa e di marketing – aggiunge Trotta. È un mestiere complesso ma stimolante, che offre sempre nuove sfide”.
E le sfide future? “Vogliamo continuare a innovare mantenendo la nostra identità – prosegue il manager. Stiamo lavorando su progetti per fidelizzare ancora di più la clientela torinese, magari attraverso promozioni esclusive. Inoltre, stiamo valutando, sempre con Dylog, d’integrare ulteriori strumenti tecnologici per migliorare il marketing e la gestione operativa”.
Tre aggettivi per descrivere il Solferino? “Accogliente, autentico, versatile”. Tre parole che racchiudono l’essenza di un locale che non è solo un ristorante, ma un racconto.
Un racconto di Torino, di eccellenza, di quella capacità tutta italiana di trasformare un pasto in un’esperienza.
E il Solferino è uno di quei luoghi dove l’accoglienza è un’arte, la cucina una poesia, e l’innovazione tecnologica non cancella la tradizione, ma la esalta.
Come Jannik Sinner che vince con tecnica e cuore, come Dylog che supporta i ristoratori con tecnologia intelligente e assistenza impeccabile, come il Solferino che ogni giorno racconta con i suoi piatti iconici, i sapori di un territorio.
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