Regime forfettario: i criteri di accesso e limiti
Regole e requisiti per rientrare nel regime fiscale
Con l’avvicinarsi della chiusura dell’anno solare, è utile ripercorrere le regole principali che consentono l’accesso e/o il mantenimento del regime forfettario per l’esercizio 2024 o l’eventuale uscita da questo.
Regole fondamentali per comprendere quali azioni siano necessarie per non incappare in errori e sanzioni e per gestire in modo corretto la propria attività imprenditoriale.
Requisiti di accesso al regime forfettario 2024: soggetti interessati, compensi e ricavi
Possono accedere al regime forfetario per l’esercizio 2024, le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni che nell’anno precedente (anno 2023) abbiano conseguito ricavi o compensi, non superiori a 85.000 euro (aggiornato alla Legge Bilancio 2023. Mentre il limite in vigore fino al 2022 era di 65.000 euro).
Restano invariati gli altri criteri, già validi:
1. non aver sostenuto nel 2023 spese complessive per lavoro dipendente, collaboratori o lavoro accessorio superiori a 20.000 euro lordi;
2. non aver percepito nel 2023 redditi da lavoro dipendente/pensione per importi superiori a 30.000 euro;
3. non partecipare a società di persone/associazioni o detenere partecipazioni di controllo, diretto o indiretto, in società di capitali.
Requisiti per il mantenimento del regime forfettario nel 2024
Con la recente approvazione della legge di Bilancio 2023 è stata modificata la regola di uscita dal regime forfettario che prevedeva in origine, in caso di superamento del limite dei ricavi, il passaggio al regime ordinario dall’esercizio successivo, indipendentemente dall’entità dell’oltrepasso rispetto al limite.
Occorre dunque prestare ben attenzione a ciò che accadrà in questi mesi, da qui alla chiusura dell’anno 2023 in quanto a seguito della modifica sopra citata, in caso di ricavi/compensi di ammontare compresi tra € 85.001 e € 100.000, il regime forfettario cesserà a decorre dall’anno successivo (dunque dal 2024) e nel caso in cui i ricavi siano invece superiori a € 100.000 euro, il regime cessa già a decorre dall’anno del superamento, con il conseguente obbligo di assoggettamento delle operazioni ad Iva; dunque per il 2023 bisognerà perciò ricalcolare tutte le fatture e rianalizzare la situazione.
Un’attenzione particolare verso il controllo dei ricavi è da dedicare al momento di incasso delle fatture emesse in quanto per i contribuenti rientranti nel regime forfettario, si applica il principio di cassa, per cui i ricavi sono relativi al reddito nell’anno di incasso delle fatture.
Pertanto, si raccomanda la massima attenzione per gli incassi che si potranno ricevere a cavallo tra la fine e l’inizio dell’anno, monitorando la data di incasso ai fini della valutazione del requisito relativo al mantenimento del regime forfettario.
In conclusione, è bene ricordare che a differenza dei redditi da lavoro dipendente non è previsto il principio di cassa “allargato” ex art. 54 del Tuir, che permette di considerare gli incassi ricevuti entro il 12 di gennaio come ricavo avvenuto nell’anno precedente.
In caso di dubbi, è bene chiedere consiglio al proprio commercialista o Studio di consulenza fiscale.
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