Il software gestionale Editoria può aiutare le Case editrici a migliorare le performance
L’Italia, pur avendo un numero di lettori stabile, continua ad essere fucina di scrittori
e l’editoria nazionale rimane uno dei settori più importanti in Europa
Il software gestionale Editoria può aiutare gli imprenditori di questo settore nell’ottimizzare i costi e aumentare i margini?
La domanda è più che legittima per chi opera in un ambito economico i cui margini sono sempre più risicati a fronte di un mercato che nei primi cinque mesi del 2024 è partito in leggero ribasso rispetto all’andamento del 2023.
Non una flessione particolarmente significativa ma comunque in controtendenza rispetto al successo eclatante del Salone Internazionale del Libro di Torino.
Ora editori, librerie e distributori sperano che la triade di premi che saranno assegnati in questi mesi (Strega, Bancarella e Campiello) ridiano ossigeno ad un mercato che ha comunque visto grande attenzione da parte del pubblico.
La presenza dell’Italia come ospite d’onore alla Fiera di Francoforte 2024 (dal 16 al 24 ottobre) significa che la letteratura italiana è vivace, interessa e piace, non solo in Italia ma nel mondo.
Essere alla 76esima edizione della Buchmesse, punto di riferimento per gli editori di tutto il mondo, con espositori provenienti da 120 Paesi, è un bel segnale, soprattutto se si pensa che sono passati 36 anni (era il 1988) dall’ultima volta in cui l’Italia fu invitata in Germania.
E in terra teutonica l’Italia sarà ben rappresentata: con oltre 100 autori (da Donatella Di Pietrantonio a Viola Ardone, da Claudio Magris a Dacia Maraini, da Alessandro Baricco ad Alessandro Barbero) ed ospiti che animeranno ben 80 incontri.
Il tema che guiderà la presenza italiana in terra teutonica sarà: “Radici nel futuro”.
Gli autori sperano che la Fiera di Francoforte e i Premi letterari aiutino l’intero comparto a far schizzare verso l’alto la curva delle vendite delle copie e del fatturato.
Tutto ciò anche se in Italia si legge poco, troppo poco rispetto ai Paesi nordici.
Secondo un’indagine Eurostat, le famiglie slovacche, tedesche e polacche sono quelle che spendono di più per l’acquisto di libri, rispetto a all’Italia che si pone verso la coda della classifica, anche se davanti alla Gran Bretagna e alla Spagna.
Anche il tempo dedicato alla lettura quotidiana, varia molto perché se in Estonia e in Finlandia si impiegano quasi 12 minuti, in Italia all’incirca 5.
I topi da biblioteca più numerosi sono in Finlandia, quasi il 17% della popolazione tra i 20 e i 74 anni, e l’8,4% degi italiani.
Nonostante questi dati, la terra di Dante, Manzoni, Leopardi, Carducci, Pirandello, Quasimodo e Deledda, è la quarta industria editoriale d’Europa.
Chi sono i lettori e quanto leggono?
Secondo quanto indicato dalle analisi Istat, nel 2022 il 39,3% delle persone con più di 6 anni ha letto almeno un libro all’anno per ragioni non scolastiche o professionali.
Rispetto al 2021 c’è stato un leggero calo.
I lettori più appassionati sono le donne, il 44%, mentre gli uomini si fermano a circa 10 punti percentuali in meno (34,3%).
I cosiddetti “lettori forti” (ossia coloro che leggono in un anno almeno 12 libri) sono solo il 6,4%. Si attestano intorno al 15% i “lettori medi” (coloro che divorano tra i 3 e gli 11 libri).
La quota maggiore di lettori si osserva tra i giovani fino a 24 anni, con punte più elevate tra gli 11 e i 14 (57,1%).
In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze di 11-14 anni, tra le quali più di 6 su 10 hanno letto almeno un libro nell’anno.
Lo stato di salute dell’editoria nei primi cinque mesi dell’anno
Da ciò che si legge dal comunicato periodico dell’Associazione Italiana Editori:
“Nei primi cinque mesi del 2024 l’editoria italiana di varia, ovvero romanzi e saggi venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione, è in flessione del 0,2% a valore e dell’1,8% a numero di copie rispetto al 2023. Le vendite a prezzo di copertina nelle prime venti settimane sono state pari, infatti, a 577,7 milioni di euro, le copie vendute pari a 37,5 milioni (si sono persi a valore 1,2 milioni di euro e 700 mila copie vendute rispetto al 2023)”.
Dai dati, elaborati dall’Ufficio Studi dell’AIE, rispetto al 2019 c’è stato un significativo balzo in avanti, come se il lockdown avesse fatto riscoprire il piacere della lettura.
Rispetto al 2019, infatti, le vendite sono cresciute del 17,2% (a livello economico) e del 13,2% (per il numero di copie). Ciò significa che il fatturato è cresciuto di 84,6 milioni di euro mentre le copie vendute in più sono state, rispetto al 2019, 4,4 milioni.
Ad aiutare questo trend, impossibile negarlo, sono stati anche i Social. E sì, perché se molti danno la colpa ad una minor lettura, soprattutto in età adolescenziale, alle distrazioni generate dagli smartphone, è sempre più crescente il numero di influencer che invece di consigliare prodotti di cosmesi, capi di abbigliamento o di accessori per migliorare e rendere unico il proprio look and feel, consigliano libri e pellicole cinematografiche. E tendenzialmente, a consigliare i libri da leggere, sono giovani che per loro esperienza diretta, suggeriscono volumi che li hanno aiutati a comprendere meglio il senso della vita o che gli hanno permesso di cambiare rotta o modo di vedere alcuni aspetti della loro esistenza.
Nei conteggi sono presi in considerazione anche gli ebook, l’ascolto di audio-libri ed altre forme di lettura.
Le impressioni di Innocenzo Cipolletta, presidente dell’AIE
“I dati che presentiamo oggi – ha spiegato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Innocenzo Cipolletta – ci dicono due cose: la prima è che l’editoria italiana è una industria solida che ha in larga parte stabilizzato la crescita del post pandemia grazie a un’offerta capace di intercettare nuovi bisogni di lettura. È significativa la crescita dell’autorialità italiana, senza ovviamente nulla togliere al ruolo importantissimo delle opere straniere pubblicate in traduzione e che ci permettono di conoscere meglio il resto del mondo. È un riconoscimento per i nostri scrittori e significa che gli editori hanno costruito professionalità e competenze sul territorio che si traducono in titoli di successo per il mercato nazionale e, in prospettiva, anche per l’estero. La nostra partecipazione a Francoforte 24 come Ospite d’Onore valorizzerà ancora di più e ancora meglio questo patrimonio in chiave di internazionalizzazione”.
“La seconda – prosegue Cipolletta – è che gli editori si muovono però su un terreno ancora fragile: capiremo nei prossimi mesi se i segni meno che vediamo in questa prima parte dell’anno saranno ampliati, e in quale misura, dal venir meno o dalla modifica di misure a sostegno della domanda quali il fondo speciale per le biblioteche e le Carte Cultura e del Merito. Certamente il nostro rimane un Paese dove si legge ancora troppo poco e che è caratterizzato da forti diseguaglianze negli indici di lettura, soprattutto tra Nord e Sud, un tema su cui serve un forte intervento pubblico”.
Il software gestionale Editoria come incide sull’organizzazione delle Case Editrici?
La complessità e l’unicità delle esigenze di chi gestisce una Casa Editrice ha portato Dylog a sviluppare un software gestionale Editoria dedicato.
OpenEDIT, costruito sulla solida piattaforma di OpenManager, propone un sistema modulare che si adatta perfettamente alle esigenze specifiche delle case editrici.
Ecco alcune delle principali caratteristiche che rendono OpenEDIT il software gestionale perfetto per il settore editoria.
Il software gestionale Editoria OpenEDIT include tutti i moduli di un gestionale standard (contabilità, magazzino, vendite, ecc.) integrati con le specifiche esigenze delle case editrici, come IVA Editori, diritti d’autore, abbonamenti, conto deposito e rendicontazione distributori.
Il software gestionale Editoria permette di predisporre preventivi produttivi, commesse di produzione e di servizi, cicli di lavorazione e determinazione dei costi di prodotto.
Tutto ciò consente di ridurre i tempi e i costi di gestione, migliorando l’efficienza operativa.
Con OpenEDIT si automatizza il riordino dei materiali (MRP I), generare automaticamente ordini di produzione, acquisto e c/lavoro, e pianificare la produzione con visualizzazioni grafiche dei carichi di lavoro.
Il software gestionale Editoria offre un controllo avanzato delle fasi produttive, monitoraggio della manodopera e controllo della saturazione dei centri di lavoro, assicurando un avanzamento costante e senza intoppi.
OpenEDIT supporta la fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione (FEPA), la gestione EDI verso la PA (Peppol) e la fatturazione elettronica tra privati (B2B), facilitando la conformità alle normative.
Il software include strumenti di business intelligence in cloud per decisioni strategiche e un CRM integrato per la gestione delle attività commerciali e post-vendita.
I vantaggi di OpenEDIT (il software gestionale Editoria) per le Case Editrici, possono quindi essere così riassunti:
- riduzione dei costi tramite l’automatizzazione e l’integrazione delle funzioni che riducono significativamente i costi operativi;
- aumento dell’efficienza con una perfetta gestione dei processi produttivi e amministrativi, con risparmio di tempo e risorse;
- il software gestionale editoria offre supporto continuo, con soluzioni tempestive e personalizzate per ogni esigenza;
OpenEdit, il software gestionale Editoria è modulare e possono essere attivati soltanto se necessari, con possibilità di espandere le funzionalità in base alle necessità crescenti.
Per le case editrici, gestire contabilità, diritti d’autore, abbonamenti e altre operazioni specifiche del settore può essere complesso.
OpenEDIT, il software gestionale Editoria, si pone come una soluzione completa e modulare, capace di affrontare queste attività con efficienza e precisione. Investire in un software gestionale come OpenEDIT significa scegliere un futuro più organizzato e produttivo per la tua casa editrice.
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